Non si contano le volte che Fabio ha letto About Face e, dopo l’ennesima rilettura, aveva bisogno di visualizzare la struttura logica che ormai si era impressa nella mente.
Già, perché About Face è un libro di quelli fondamentali nella conoscenza dell’interaction design, con esempi e best practice, ma non sono rare le volte in cui bisogna fare uno sforzo per astrarre la teoria e applicarla alla progettazione di tutti i giorni.
Alessia conosceva il libro, seguiva il progetto personale che Fabio stava portando avanti, ma non aveva mai davvero approfondito la teoria sui design pattern, soffermandosi di più sulla parte di ricerca trattata nella prima parte del libro.
Passano due anni da quando Fabio mette online la prima pagina di Nap&Tap e la condivide chiusa tramite password. Durante quel periodo, aveva confrontato la terza e quarta edizione di About Face, integrando le teorie di Jennifer Tidwell, cercato di capire come integrare anche i pattern di navigazione presenti in Information Architecture, e se c’era la possibilità di risalire la catena dei pattern arrivando fino ai mental models.
Arriva la pandemia e le lunghe giornate in casa. Alessia riprende About Face tra le mani e decide che è ora di studiare sul serio, con calma ma senza rischiare di perdersi per strada. Vorrebbe farlo in modo attivo, per non dimenticare le cose un secondo dopo averle lette, e con qualcuno che ha già affrontato l’argomento.
Da qui, il messaggio a Fabio: “Posso darti una mano con i testi di Nap&Tap?”.
Si parte
Alessia comincia ad approfondire i design pattern su About Face 4 a cui affianca Designing Interfaces e, man a mano, tutti i riferimenti che Fabio aveva raccolto nel tempo e che sono riportati nella pagina dedicata al progetto.
Una volta formata un’idea, se ne parla: quali sono le informazioni essenziali che descrivono un pattern? Come cataloghiamo le liste? Checkbox si traduce al maschile o al femminile?
Non solo un lavoro di studio sugli elementi da descrivere, ma la progettazione stessa delle informazioni che vogliamo condividere e dello spazio in cui le condividiamo.
Nap&Tap diventa quindi un esercizio di sintesi e rielaborazione, un modo per fissare i concetti e aumentare la consapevolezza della progettazione attraverso la ricerca e la discussione. Tanta discussione. Ok, anche divertimento, inutile nascondere quanto ci piaccia passare il tempo a parlare di design.
Nap&Tap non sarebbe lo stesso senza questo continuo lavoro di costruzione e continui tentativi di demolizione del lavoro fatto insieme.
Da qui l’idea di non tenerlo chiuso dietro una pagina web protetta da password ma di condividerlo, in italiano, con chiunque abbia voglia di saperne un po’ di più o di approfondire l’argomento dei design pattern.
E dove si arriva?
Nap&Tap è il nostro punto di vista, abbiamo in mente molto più di quanto è attualmente visibile sul sito, ne parliamo anche nella nota sui pattern.
Ci piace perché non abbiamo fretta, gli argomenti da toccare sono tanti ma vogliamo mantere uno spirito leggero di studio e confronto.
Siamo aperti ad altri punti di vista, pensieri, considerazioni. Potete trovarci a questa email naptap.library@gmail.com o su instagram.